So che il mio rappresenta più un sogno che altro, ma quanto mi intrigherebbe l'idea che, al prossimo Mondiale, l'Italia (sempre ammesso che ci si qualifichi, ovvio) si presenti in questo modo:
Buffon (Donnarumma);
Caldara (Rugani) - Bonucci (Acerbi) - Chiellini (Romagnoli);
Conti (Florenzi) - De Rossi (Pellegrini) - Verratti (Jorginho) - Marchisio (Parolo) - Emerson Palmieri (Spinazzola);
Balotelli (Zaza) - Immobile (Belotti).
L'unico vero neo di una tale proposta, a mio avviso, riguarderebbe il sacrificio di tutti gli esterni offensivi (da Bernardeschi a Chiesa, da El Shaarawy ad Insigne, da Candreva a Verdi), sull'altare della funzionalità del modulo. Onestamente, mi piangerebbe il cuore a dover rinunciare a priori a tutto quel talento a disposizione, ma è evidente che l'Italia attuale presenti un «
trade-off» di difficile risoluzione: infatti, se, dalla cintola in giù, tutti gli elementi su cui Ventura ha giustamente deciso di puntare (il blocco juventino passato, presente e futuro, insomma) possono offrire il massimo della propria efficienza esclusivamente se inseriti in un sistema di gioco che preveda l'utilizzo della difesa a tre (anche per la totale mancanza di terzini che sappiano effettuare entrambe le fasi a certi livelli, escluso Emerson), le caratteristiche tecniche delle varie ali elencate prima, al contrario, presentano peculiarità difficilmente prescindibili da un 4-3-3 (oppure, al limite, da un 4-2-3-1) di base.
CITAZIONE (feyez @ 13/10/2017, 17:45)
E' una delle Italie meno forti di sempre (come però lo era anche quella di Conte), però siamo comunque di livello mediamente superiore alla maggior parte delle Nazionali.
A mio personalissimo avviso, IL problema principale dell'attuale Nazionale italiana, non è tanto la mancanza di talento: anzi, credo che ci sia un ottimo
mix tra solidità difensiva e qualità offensiva, a livello di singoli interpreti. Certo, un'eventuale paragone tra gli Azzurri e le varie Argentina (al netto delle difficoltà che anche loro hanno incontrato in queste qualificazioni), Belgio, Brasile, Francia, Germania e Spagna, ad oggi, è improponibile, ci mancherebbe. Però, come hai scritto anche te, continuo a considerare la rosa attuale dell'Italia ben oltre il livello medio delle partecipanti al prossimo Mondiale, sia per profondità della rosa (specialmente per ciò che riguarda il pacchetto offensivo), che, soprattutto, per abitudine e tradizione a calcare determinati palcoscenici. Semmai, la questione, secondo me, è molto più profonda e, per esplicarla al meglio, cito testuale un pezzo dell'estratto di uno dei più recenti articoli di Ultimo Uomo: «
(...) esistono realtà a noi vicine, in termini di dimensione del movimento (...) in cui la formazione dell'élite del calcio giovanile è appannaggio, in varie forme, della Federazione e, molto più che in Italia, la filiera delle Nazionali è pensata come un continuo. Ciò consente la creazione di un vissuto tattico comune ed un grosso bagaglio di conoscenza reciproca spendibile anche a livello della Nazionale maggiore. Pure per questo è complesso immaginare un'identità tattica definita per la nostra Nazionale». Certo, è fin troppo semplice sottolineare i punti di forza di movimenti calcistici che, da dieci anni a questa parte, stanno vivendo un'epoca dorata, dal punto di vista della produzione di giocatori di alto livello a propria disposizione. In più, il Brasile di oggi è una dimostrazione empirica di come, pur senza alcuna ricerca di continuità tattica (anzi, l'obiettivo primario della CBF, dopo i disastri di Menezes, Scolari e Dunga, era proprio quello di intraprendere un percorso di «
damnatio memoriae» dell'operato dei CT che hanno guidato la Seleção dal 2010 al 2016), ci si possa comunque candidare credibilmente a reale '
contender' esclusivamente attraverso la quantità strabordante di talento a disposizione. Detto ciò, rimango tuttavia convinto che, proprio a causa del ristagnamento recente del movimento calcistico italiano, si dovrebbe assolutamente far leva sulla creazione di una comune cifra identitaria tattica, per ovviare ai limiti -innegabili- dell'organico a disposizione di Ventura: e questo aspetto non può materializzarsi esclusivamente con l'adozione di un determinato modulo, fisso ed immutabile, a prescindere da avversari e contesto di forma dei giocatori, ma deve avere radici più profonde (leggi: basate su un percorso comune, cioè che parta dalle selezioni "under" e che, possibilmente, coinvolga l'intero movimento, anche a livello di club).
CITAZIONE (feyez @ 13/10/2017, 17:45)
Anche l'Argentina rimane una delle favorite alla vittoria finale: una squadra con Messi, Dybala, Aguero, Higuain, Icardi, Di Maria non può non essere considerata al livello delle migliori.
L'Argentina ha sempre potuto vantare, nella sua storia recente, un pacchetto offensivo semplicemente illegale, per qualità e quantità. Non a caso, nei tornei più importanti che hanno disputato nelle ultime stagioni (Mondiale compreso), hanno conquistato tre finali in altrettanti anni, perdendo una volta ai tempi supplementari e due volte ai calci di rigore. Tuttavia, oggi possono finalmente contare anche su una struttura
complessiva di livello, dato che pure in difesa ed a centrocampo l'
Albiceleste dispone di elementi di assoluto spessore. Inoltre, la presenza di Sampaoli come CT, dal punto di vista meramente teorico, potrebbe tranquillamente sopperire alla (ormai divenuta) cronica assenza di esterni difensivi di valore (un po' la stessa ragione per cui avrei visto benissimo van Gaal sulla panchina del Belgio, dopo l'esonero di Wilmots, del resto).
CITAZIONE (Arroyo e tiro @ 10/10/2017, 17:12)
Milinkovic-Savic è il miglior centrocampista della Serie A (...).
E pensa che non è nemmeno MAI stato convocato dalla Serbia (avessi detto Spagna): poi ci si sorprende se questa ha faticato a qualificarsi direttamente al prossimo Mondiale fino all'ultima gara valida, nonostante fosse inserita in un gruppo nel quale le principali concorrenti al traguardo del primato del girone erano Austria, Galles ed Irlanda (a proposito: ma come vengono estratti i raggruppamenti della zona UEFA? Secondo quale assurdo criterio?). A volte, mi chiedo davvero quale motivazione razionale possano mai avere scelte simili, specialmente considerando che, al posto del centrocampista laziale, Muslin ha preferito puntare su Gudelj (pure qui, avessi scritto Pogba). Perlomeno, la decisione di Roberto Martínez di escludere Nainggolan dalle recenti convocazioni della Nazionale belga, trovavano una propria ""logicità"" in questioni disciplinari, che, quindi, esulavano da aspetti squisitamente "di campo".
Edited by Dark Jaraimko - 10/11/2017, 18:00