Riuscire a trovare l'amalgama tattica migliore, per la Nazionale italiana attuale, era più difficile che risolvere un cubo di Rubik. A prescindere da quali pedine inserire e da quali, invece, accantonare momentaneamente, la coperta si rivelava comunque corta, in un modo o nell'altro. Sintomo più evidente di un tale problema, è stato il numero di singoli ballottaggi che hanno accompagnato questa vigilia dell'esordio contro il Belgio: penso che siamo state una delle squadre con il più alto tasso d'incertezza, riguardo la formazione iniziale, fra tutte le partecipanti alla competizione. E niente mi lascia credere che questa tendenza non possa proseguire anche in futuro: ovviamente, molto dipenderà dall'avversario e dallo stato di forma dei singoli. Solo il modulo (ma non l'atteggiamento tattico) e la presenza del "blocco-Juve" là dietro hanno sempre rappresentato LA certezza su cui poggiare le basi. Sul match di ieri: per 90 e passa minuti li abbiamo infinocchiati sempre con gli stessi movimenti e contro-movimenti. Copione quanto mai fisso: attaccante che si "abbassa" verso la metà campo, porta via il marcatore e gioca di sponda, spesso e volentieri per il terzo uomo, che aveva fatto velo sul passaggio di apertura, buttandosi immediatamente dopo nello spazio. Oppure, verticalizzazione rapida per la mezzala che attacca lo spazio, sfruttando il buco centrale lasciato libero dal Pellè di turno, che, come detto, spesso finiva a giostrare sulla trequarti. Tuttavia, la differenza, a mio avviso, l'ha fatta l'attenzione maniacale dedicata alla fase di copertura senza palla: per capire quanto Conte abbia prestato attenzione a quest'aspetto, tramite il lavoro 'alla lavagna' e negli allenamenti, basterebbe evidenziare tutte le volte in cui Giaccherini è andato a rimpiazzare Darmian, quando quest'ultimo saliva per i contrasti aerei sui lanci lunghi della difesa del Belgio, che impegnavano la sua zona di campo, o nelle discese sulla corsia. Può sembrare banale, ma il Belgio, sotto questo punto di vista, c'ha perso la partita: praticamente, hanno giocato con la sola marcatura ad uomo per tutta la gara. Nota finale sui singoli: perfetto Bonucci, bene Éder, male De Rossi e Darmian, sciupone Pellè sotto porta, il quale, comunque, ha fatto un lavoro per la squadra da applausi.
CITAZIONE (johnny nosferatu @ 13/6/2016, 21:24)
A leggere le formazioni di Italia-Belgio, dalla cintola in su fanno paura e ci danno una pista, chi l'avrebbe detto mai. Però le partite non si giocano sulla carta e la tradizione comunque conta, il Belgio ha fatto la partita ma i gol e le azioni pericolose le abbiamo fatte noi. Bravissimo Conte a motivare i ragazzi, gli avversari pur avendo più qualità si sono sistematicamente cacciati in un imbuto e hanno lasciato spazi in contropiede.
Colpa anche del fatto che, in tutto l'organico del Belgio, non ci sia mezzo giocatore (esclusi giocatori ancora grezzissimi come
Lukakino, o gente come Mounier, che, tuttavia, per qualche motivo, è stato ostracizzato dal CT fiammingo) che, dalla cintola in giù, sappia dare un minimo di ampiezza e di "orizzontalità" alla manovra. Proprio per questa ragione, mi aspettavo che almeno un Ferreira Carrasco venisse impiegato dall'inizio. Però, evidentemente, Wilmots vede sia lui, che Mertens, come delle utilissime armi tattiche a partita in corso. E la cosa avrebbe anche una sua logica di base, se non fosse che il Belgio, come profondità di organico, ha talmente tante soluzioni di scelta, che io, sinceramente, mi preoccuperei più dell'11 titolare da schierare, che non dei tre cambi da effettuare nel prosieguo del match. Ad ogni modo, 'sta squadra sarebbe tagliata dal sarto per essere allenata da uno tra Bielsa, Sampaoli o Van Gaal.
PS Poi, un giorno, lo stesso Wilmots dovrà rendere conto dell'esclusione di Youri Tielemans dai 23 convocati per quest'Europeo. Quanto gli servirebbe!
Edited by Dark Jaraimko - 5/8/2017, 12:55