Ne sapete niente?, Cestisti <-> delinquenti

« Older   Newer »
  Share  
ErGiallo
view post Posted on 18/3/2014, 11:28




Ho visto che non si apre il link.
Lo copio.
----------------
«Sporco gay dacci il telefonino e le chiavi della macchina». E’ stato questo l’epilogo di una rapina in casa a Prati. Gli autori sono tre ventenni incensurati che sono stati incastrati dalla polizia grazie alla loro altezza e prestanza fisica: giocano, infatti, in tre squadre di basket romane. La vittima è un omosessuale di 30 anni, impiegato, che si è ritrovato in un incubo nella sua abitazione dove aveva ospitato i tre atleti che d’improvviso si sono trasformati in aguzzini picchiandolo e rapinandolo. Una violenza che ha i connotati dello sfregio e dell’omofobia così come risulta dai verbali di polizia. I tre ventenni messi alle strette dagli investigatori hanno confessato: «Si siamo stati noi ad aggredire quel giovane, eravamo ubriachi, ci dava fastidio il fatto che fosse gay e l’abbiamo voluto punire».

LA DENUNCIA
Il caso è stato risolto dopo oltre due mesi d’indagini: la rapina risale a Capodanno, ad un veglione che si è tenuto in un noto locale sulla via Prenestina. Fra brindisi e fuochi di artificio il trentenne conosce i tre ragazzi e scatta un’apparente simpatia. I quattro bevono, scoprono di avere in comune gli stessi gusti musicali, si crea un feeling tale da indurre l’impiegato a invitarli a casa. Invece, una volta nell’appartamento, i tre ”bravi ragazzi” diventano violenti e aggressivi. «Ad un certo punto - denuncia il proprietario di casa - quei giovani mi hanno apostrofato chiamandomi ”brutto frocio”, a quel punto ho avuto paura».

I giovani atleti l’hanno malmenato e l’hanno obbligato a consegnare loro il cellulare e le chiavi della macchina, una Ford. All’alba la vittima ha denunciato tutto alla polizia che non ha tralasciato nulla al caso. La vittima ha raccontato agli agenti che i rapinatori erano molto alti di statura e che aveva capito dai loro discorsi che praticassero un’attività sportiva.

LE IMPRONTE
Gli investigatori, proprio sulla base di questi elementi, hanno subito ipotizzato che si potesse trattare di giocatori di basket. La difficoltà, però, è stata quella di individuarli con certezza. La polizia scientifica ha esaminato l’autovettura rapinata ritrovata qualche giorno dopo abbandonata in una strada del centro. Ma l’esame delle impronte non è stato positivo. Invece, è stata trovata un’impronta utile in casa della persona rapinata.

Ed è risultata appartenere a un giocatore di basket che, anni prima, aveva avuto un piccolo precedente di polizia poi cancellato dal casellario. Gli agenti hanno mostrato alla vittima alcune foto di giocatori di basket di alcune squadre giovanili romane. Si è arrivati così all’individuazione dei tre che, una volta convocati in commissariato, hanno confessato la rapina a scopo di sfregio. Il magistrato ha deciso per la denuncia a piede libero in quanto gli atleti hanno confessato e non c’è nè il pericolo di fuga nè dell’inquinamento delle prove.
 
Top
1 replies since 17/3/2014, 19:02   141 views
  Share