| Prime vere grandi sorprese e delusioni di questo Mondiale. In particolare, l'Argentina non riesce ad andare oltre il pareggio contro la solita organizzatissima Islanda, che nel primo tempo ha fallito anche un paio di occasioni da gol importanti, prima di chiudersi a bunker nella seconda frazione di gioco, in cui l'Albiceleste prima sbaglia un calcio di rigore, con Messi (amara madeleine, per il fantasista del Barcellona e, in generale, per tutti i tifosi argentini), poi reclama a ragione un secondo penalty, non concesso però dall'arbitro. Ma, al di là di tutti gli errori arbitrali e/o del singolo, sono molti gli aspetti della squadra di Sampaoli a non convincere affatto. Partendo dai più semplici da vedere, non si può che iniziare dalla precarietà difensiva: in particolar modo, il 2-3-3-2 scelto in fase di possesso e con gli undici titolari scesi in campo oggi, ha mostrato difetti troppo evidenti nelle situazioni in cui la palla ce l'hanno avuta gli avversari. Biglia e Mascherano fisicamente non riescono né a garantire sufficiente copertura dello spazio, né a supportare una fase organizzata e costante di pressing alto, mentre Salvio (che rimane comunque un esterno offensivo) lascia preoccupanti voragini alle proprie spalle: nel match di oggi, per dire, Bjarnason era costantemente isolato sulla corsia di competenza del giocatore del Benfica, situazione che costringeva Otamendi ad uscire in marcatura sull'ex-centrocampista di Sampdoria e Pescara e che condannava la retroguardia della "Selección" a difendere in inferiorità numerica dentro l'area. A tutto ciò, inoltre, bisognerebbe aggiungere l'inaffidabilità ormai conclamata di Caballero, con Rulli escluso misteriosamente da Sampaoli dalla lista dei convocati per questo Mondiale. Ma anche in fase di attacco a difesa schierata, sono emersi tutti i limiti di una squadra fin troppo facile da gestire nei casi in cui gli esterni argentini arrivavano sul fondo, a causa della totale assenza di punti di riferimento in mezzo all'area che potessero competere con i vichinghi sulle palle aeree, ma anche troppo lenta nel trovare l'uomo alle spalle del centrocampo avversario (uno dei principali pilastri teorici della filosofia di gioco di Sampaoli): del resto, se nei ruoli di volante e di enganche vengono utilizzati due giocatori conservativi come Biglia e Mascherano, tutta la fluidità del sistema ne risente. A questo punto, non mi sorprenderebbe se Sampaoli optasse, fin dalla prossima partita, per un cambio di sistema di gioco, con il "ritorno alle origini" puramente Bielsiste: ciò consentirebbe di limare e di nascondere sotto il tappeto molti dei problemi palesati in questa prima gara.
PS A quest'Argentina, manca tantissimo un giocatore dalle caratteristiche come Paredes. La scelta di Sampaoli di non convocarlo in Russia, continuo a ritenerla scellerata.
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